babini serafino e il futurismo

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BIOGRAPHY

Serafino Babini was born on November 8 1933 in Lugo (Ra), where he has his studio and where he works. He lives in Fusignano near Lugo. He is a versatile, unconventional artist who is also a theorist, a critic and who promotes cultural events. Being not interested in the market because of his own lifestyle and natural discretion, he is not involved in the “art system”. He started painting in 1955. Around 1968 his expressive tendency led to Futurism, which he considered a thriving alternative to the “prevailing neo-avant-gardism”. Later he joined the “Declaration of futurism , today” promoted by Enzo Benedetto in the journal “Arte viva” in Rome in 1967. The declaration was signed also by the leading, still active exponents of the movement. In 1971 he constituted “Gruppo futurista lughese” at the newborn Permanent Art Gallery (see “In Rumâgna”, A. 12/13-1989, pp.15-48, La Piê, A. 54, no. 1, January / February 1985, p. 27-31) that, after taking part in many events, mainly promoted by the signatories of the declaration (who formed an association supporting the review “Futurismo oggi”) , in 1990 was included in the historical exhibition of “Futurismo in Emilia Romagna” organised by Anna Nalini Setti on behalf of the culture counsellorship of the province of Modena and of the municipality of Vignola, whose castle hosted the exhibition. In 1974 he took part in the important exhibition “Pittura in Romagna dalla seconda metà dell’800 ad oggi” (organized by Raffaele De Grada at Loggetta Lombardesca , seat of the “Pinacoteca di Ravenna”). He began to contribute to the magazine “In Rumâgna”, published by Walberti in Lugo writing also autobiographical articles. Then he worked with “La piè” where a special colour article about him appeared in March/April 1997. On 30 March 2001 he took part in a travelling exhibition Omaggio a Marinetti e al Futurismo opened at the “Lavatoio Concumaciale” in Rome. As an ideal follower of Futurism, after an initial polemical approach, he created his own personal, dynamic and original style, by renovating it under both the theoretic-reflective and formal-constructive aspect. (see “In Rumâgna”, A. 18/19 - 1994/95, p. 84-98: Report of four or five ideas without history and plan for a new aesthetic humanism followed by a proclamation, A. 20/21 - 1996/97, p. 105/110: Abstract art as a means of spiritual elevation). He is mentioned in Storia dell’arte italiana del ‘900 per generazioni by Giorgio Di Genova. His works are in public collections and in the Museo dell’arte delle generazioni italiane del ‘900 G. Bargellini (Museum of art of Italian generations of ‘900). Gave very important , positive opinions about his production: Marcello Azzolini, 1972, Alberto Sartoris, 1973, Franco Passoni, 1974, Anna Catherine Toni, 1991; Giorgio Di Genova, 1994; Louis Tallarico, 1994 and 2006, Rosa Maria Baldazzi, 1997 (see La Piè no. 2 march/april 1997, p. 65-72), Antonio Castronuovo, 2005; Gianni Morsiani, 2006 and 2007; Antonella Imolesi Pozzi, 2003 and 2007; Ivano Vespignani, 2007; Alfonso Piancastelli, 2008.

Serafino Babini nato a Lugo l’8 novembre 1933, dove ha lo studio ed opera, risiede a Fusignano. Artista versatile e fuori dagli schemi, è teorico e promotore di iniziative culturali. Si occupa anche di critica. Disinteressato al mercato, per scelta di vita e naturale discrezione è rimasto pressoché estraneo al “sistema dell’arte”. Inizia a dipingere nel 1955. Intorno al 1968 la sua tendenza espressiva approda al Futurismo, che ritiene alternativo al “neoavanguardismo imperante” e capace di ulteriori sviluppi. Successivamente aderisce alla Dichiarazione di Futurismo-oggi, diffusa a Roma da Enzo Benedetto nel 1967 attraverso la rivista “Arte viva” e sottoscritta dai massimi esponenti del Movimento ancora attivi. Nel 1971 costituisce presso la neonata Galleria Permanente d’Arte il Gruppo futurista lughese (v. In Rumâgna, A. 12/13-1989, pp.15-48; La Piê, A. 54, n. 1, gennaio/febbraio 1985, pp. 27-31) che, dopo aver partecipato a molte manifestazioni, in prevalenza promosse dai firmatari della Dichiarazione (riuniti in sodalizio intorno alla rivista “Futurismo-oggi”), nel 1990 è incluso nella mostra storica del Futurismo in Emilia Romagna curata da Anna Nalini Setti per conto dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Modena e del Comune di Vignola, nel cui castello viene allestita. Nel 1974 figura nella importante rassegna Pittura in Romagna dalla seconda metà dell’800 ad oggi (organizzata da Raffaele De Grada presso la Loggetta Lombardesca, sede della Pinacoteca di Ravenna) e inizia la sua collaborazione alla rivista “In Rumâgna”, edita a Lugo da Walberti, con scritti d’arte che, a partire dal 1989, in parte assumono un carattere anche autobiografico. In seguito collabora pure a “La Piê” dove, come artista, nel fascicolo marzo-aprile 1997 gli è dedicato un primo servizio speciale a colori. Il 30 marzo 2001 partecipa alla mostra itinerante Omaggio a Marinetti e al Futurismo inaugurata a Roma presso il Lavatoio Contumaciale. Come ideale continuatore del Futurismo, dopo l’iniziale riproposta polemica, elabora un suo stile dinamico nettamente originale ed aggiornato tanto sotto l’aspetto teorico-riflessivo quanto sotto quello formale e propositivo (v. “In Rumâgna”, A. 18/19 - 1994/95, pp. 84-98: Cronaca di quattro o cinque idee senza storia e Progetto per un nuovo umanesimo estetico seguito da un proclama; A. 20/21 - 1996/97, pp. 105/110: Arte astratta come mezzo di elevazione spirtuale). Figura nella Storia dell’arte italiana del ’900 per generazioni di Giorgio Di Genova. Sue opere si trovano in raccolte pubbliche e nel Museo d’arte delle generazioni italiane del ’900 ‘G. Bargellini’. Hanno espresso giudizi particolarmente significativi sulla sua attività: Marcello Azzolini, 1972; Alberto Sartoris, 1973; Franco Passoni, 1974; Anna Caterina Toni, 1991; Giorgio Di Genova, 1994; Luigi Tallarico, 1994 e 2006; Rosa Maria Baldazzi, 1997 (v. La Piê, n. 2, marzo/aprile 1997, pp. 65-72); Antonio Castronuovo, 2005; Gianni Morsiani, 2006 e 2007; Antonella Imolesi Pozzi, 2003 e 2007; Ivano Vespignani, 2007; Alfonso Piancastelli Bibliografia recente (1984-2008)